Campione a maglia. Come calcolare la quantità di filato per un lavoro?

Dopo aver imparato le basi per lavorare a maglia, abbiamo deciso di intraprendere il nostro primo progetto. Ma qual è la quantità di filato esatta per realizzare questo lavoro? La risposta è più semplice di quel che sembra. Bisogna fare il campione a maglia o all’uncinetto.

Quante volte vi è capitato di essere arrivate quasi alla fine del lavoro e avete finito il cotone? All’inizio a me è successo parecchie volte, a volte mi sentivo così scoraggiata da voler disfare tutto (non l’ho fatto, tranquille!). Certo, una soluzione è ordinare un nuovo gomitolo per completare il progetto, però poniamo lo scenario peggiore: quelli che avete comprato erano gli ultimi disponibili nella vostra merceria e non c’è più quel colore disponibile. A questo punto non potrete fare altro che usare un altro colore o modificare il lavoro. Un danno ormai fatto che forse si poteva evitare.

Partiamo dunque dal passaggio più comune. IL CAMPIONE.
Una buona abitudine di molte mercerie è di lasciare un campione di 20×20 affiancato ai gomitoli in vendita, in modo da avere già il calcolo fatto. Questo però non avviene sempre e bisogna farlo da sole. Sull’etichetta del gomitolo vi sono tutte le informazioni necessarie per ogni artigiana professionista: il peso, la qualità del filato, la lunghezza, le istruzioni di lavaggio e i ferri o l’uncinetto consigliato per il lavoro. Nei progetti in cui lavorerete, invece, viene scritto solo con quale uncinetto/quali ferri lavorare e la quantità di filato da usare.

Con questa guida avremo qualche indicazione in più che ci potrà sempre essere utile in futuro, soprattutto per chi vuole realizzare capi di abbigliamento seguendo qualche rivista di moda.

Ecco dunque alcuni passaggi per capire meglio la quantità di filato che vi occorre:

  1. Calcolare il metraggio del filato.
    PREMESSA: questo primo passaggio non è indispensabile. Nemmeno io lo eseguo, ma lo inserisco per una questione di completezza.
    Quando in una rivista viene consigliato anche il tipo di filato, esiste un metodo per  calcolare il metraggio dei due filati. Qui c’è un esempio, suggerito da Garn Studio, per calcolare la quantità di un filato alternativo necessario per un modello:

    Il modello richiede 300g del filati X. Il filato X rende 170 m per 50 g, che significa 6 gomitoli (di filato X) x 170 m = 1020 m di filato necessario. Vuoi usare il filato Y. Questo filato rende 150 m per 50 g. 1020 m / 150 m = 6,8 = 7 gomitoli di filato Y necessari per sostituire il filato X.

    In questo caso potrete farvi un’idea di quanti gomitoli vi possano servire ma non è un metodo efficace al 100%. Per chi deve realizzare qualche capo di abbigliamento, questo calcolo non basta e si corre il rischio di comprare una quantità sbagliata di gomitoli. Perciò passiamo direttamente al secondo passaggio.

  2. Effettuare un campione a maglia di prova.
    Vi avevo già dato questo consiglio in passato, realizzare un campione permette di comprendere di QUANTO potrà crescere un lavoro e come si comporterà durante il lavaggio. Nelle riviste spesso viene richiesto di farlo per capire dal loro modello se il vostro campione sarà più grande o più piccolo e regolarsi di conseguenza. Le istruzioni generalmente parlano di tensione di N maglie per 10 cm, per questo bisogna fare un paio di campioni quadrati di dieci centimetri di base per dieci centimetri per altezza. In realtà è meglio fare un campione più grande, attorno ai 20 × 20 cm, in modo da poter misurare le maglie/catenelle all’interno del lavoro. In seguito dovete misurare dieci centimetri del vostro campione per comprendere quanto misurano le maglie al centro senza avvicinarsi ai bordi. Se avete poche maglie nei dieci centimetri, significa che la tensione è troppo allentata, se ne avete troppe, è troppo stretta. Potrebbe sembrare che un solo punto di differenza possa essere ininfluente, invece bisogna considerare che le maglie si incrementano proseguendo nel lavoro. Esistono dei righelli adatti per fare questo calcolo, potrete trovarne alcuni strumenti utili su Amazon.

  3. Adesso dovete semplicemente comprendere quante maglie o punti sono stati utilizzati per realizzare dieci centimetri di quel campione e fare un calcolo per capire quanti punti totali vi servono per quel lavoro. Sulle riviste questo lavoro viene agevolato, perché troverete scritto quante maglie devono essere usate per quel campione o quanto deve misurare la prima riga di avviamento. Se dopo aver realizzato un campione vi rendete conto di avere poche o troppe maglie rispetto a quello indicato sul vostro progetto, potete optare per due soluzioni: o cambiare le dimensioni dei ferri o dell’uncinetto oppure aumentare/diminuire le maglie del lavoro di avviamento per arrivare alle giuste dimensioni. La misurazione di un campione è anche un ottimo modo per capire se il vostro progetto rischia di venire troppo largo o stretto per così prendere la decisione di cambiare filato o ferri da lavoro.

Il campione è richiesto soprattutto per chi vuole realizzare capi d’abbigliamento, perché in quel caso si deve anche capire la resistenza del filato e vedere come reagisce a lavaggi e alla stiratura. In caso di accessori, invece, non sempre è necessario realizzare un campione.

Spero che questa guida vi sia stata utile. Buon lavoro!

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